Nell’ambito degli obiettivi di coesione e di libera circolazione dei lavoratori, il legislatore comunitario ha disciplinato rigorosamente il fenomeno della movimentazione dei lavoratori all’interno dell’Unione mediante le Direttive UE 96/71, 2014/67 (c.d. enforcement) e 2018/957.

Sebbene l’ordinamento italiano distingua diverse tipologie di migrazione dei lavoratori nazionali (trasferta e distacco), la disciplina comunitaria utilizza, in maniera omnicomprensiva, il termine posting. Ciò vuol dire che ai fini dell’applicazione della produzione normativa UE, tutte le fattispecie di spostamento di un lavoratore abitualmente occupato in Italia nell’ambito di un servizio reso in altro Stato membro rientrano nella disciplina seguente.

Il complesso normativo richiamato si applica, quindi, indistintamente a tutte le fattispecie pertanto in ogni caso deve essere garantito il rispetto delle condizioni minime di gestione del rapporto di lavoro. Ciò è vero con particolare riguardo ai minimi salariali, ai limiti in materia di orario massimo di lavoro e alla disciplina in materia di sicurezza sul lavoro.

Ogni Stato membro ha recepito in modo autonomo le direttive prevedendo specifici obblighi in capo al datore di lavoro distaccante e fattispecie particolari di esenzione. La tendenza generalizzata è quella di richiedere l’invio di una comunicazione preventiva di distacco alle autorità locali e la nomina di un referente domiciliato nel Paese per la gestione di eventuali rapporti con gli enti ispettivi.

Team Consulting, grazie ad un consolidato network internazionale, è in grado di gestire tutte le fasi di invio all’estero del personale sia sotto il profilo della valutazione di eventuali esenzioni che consentono di evitare gli adempimenti prescritti dalla normativa che sotto il profilo della nomina del delegato domiciliato presso il Paese di destinazione.